Scuatemi se non ho ribattuto ma ero "ciapato".
Dunque la scelta di spostare in quel modo il carrello è nata da tutte le vostre considerazioni e dal fatto che certo le prime volte, pur sperando presto, non arriverò a "chiudere troppo la curva" ed a sfruttare tutta la potenzialità della tavola.
Avendo lo scafo dello scarpone così grande ho cercato di trovare una posizione confortevole, ma al limite del "deve" essere così in funzione del potenziale tecnico di apprendimento futuro.
Quando ho iniziato a "montare" lo scarpone ho semplicemente assecondato la previsione dell'angolazione prediligendo il "muro" che punta e tacco dello scarpone NON dovevano superare per cadere in quel che mi insegnate sia "boot-out" e per non farmi scappare la tavola.
Da lì, ho trovato quella posizione del carrello che andava bene, semplicemente basandomi su un senso geometrico del piegamento. Da zero gradi girando la tavola sul piano (tavolo da lavoro) e orientando l'angolatura degli scarponi ho visto che in quel modo l'angolo di oscillazione front/back era discretamente elevato e forse, forse, soddisfacente per le prime volte.
Ovviamente non quanto una tavola da EC ...
(Ecco un disegno ... eheheheh
)
Dunque tornando alla domanda di Don Wakser: i carrelli sono così perché seguono la forma di adeguamento dello scafo e anche il mio piegamento/confort in relazione alla posizione di pressione alle lamine (che non è di sicuro precisa ma c'hòpprovato ... )
Che senso ha, per ora, garantire un angolo di 90° se non so nemmeno quanto riuscirò ad equilibrarmi e a spingere?
Non so se quello che ho fatto andrà bene e sicuro nel tempo dovrò apportare modifiche, magari anche importanti, ma il feeling nel giocare in piano con la tavola e scarponi allacciati era buono, ma soprattutto sia in front che in back facendola rollare riuscivo a recuperare la posizione eretta solo con spostamenti del busto. Sarà una pirlata, ma mi dava sicurezza e di sicuro credo sia un buon segno che il mio baricentro non sia poi così sposizionato?