E ancora su Capo Imperatore

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E ancora su Capo Imperatore

#1 Post by JaX »

Dalle pagine di News Town

http://news-town.it/politica/3304-l-aqu ... ntari.html

Venerdì, 09 Maggio 2014 15:46
L'Aquila, panico nella maggioranza sul Gran Sasso. Lolli contrattacca, ma con ricorso al Tar addio Fontari
di Mattia Fonzi
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Massimo Cialente e il Piano d'Area
Massimo Cialente e il Piano d'Area
Come scrivevamo ieri, intorno allo sviluppo del Gran Sasso è in corso una dura battaglia politica, a colpi di incontri pubblici e comunicati stampa. Da un lato, l'amministrazione Cialente ha già approvato da tempo il piano industriale per lo sviluppo della montagna aquilana, che prevede – come priorità – il rifacimento dell'impianto Le Fontari a Campo Imperatore. Dall'altro, prendendo spunto da un incontro pubblico organizzato da alcune associazioni ambientaliste abruzzesi sabato scorso, Rifondazione Comunista – per bocca del suo numero uno regionale Maurizio Acerbo e del consigliere comunale Enrico Perilli – ha contestato il piano, promettendo battaglia e appoggiando le associazioni che si oppongono a quella che chiamano "cementificazione del Gran Sasso".

C'è però un piccolo ma importante dettaglio aggiuntivo: Rifondazione Comunista è con Cialente da ben due legislature, ed esprime un consigliere di maggioranza e persino un assessore in giunta. Il fatto che tra quindici giorni si voti per il rinnovo del consiglio regionale e, soprattutto, che i partiti di Cialente e di Perilli siano competitors elettorali e appoggino due candidati governatori alternativi tra loro (D'Alfonso e Acerbo) può spiegare, almeno in parte, la confusione che regna nella maggioranza al governo della città in questi giorni.

Dopo il botta e risposta tra Pietrucci e Perilli, sul quale sono intervenuti anche Cialente, Acerbo e Di Stefano, oggi il dirigente del Partito Democratico Giovanni Lolli ha tenuto una conferenza stampa per dire la sua sullo sviluppo della montagna di cui è un noto frequentatore.

La questione del tanto sbandierato sviluppo del Gran Sasso è estremamente complessa ed è, prima di tutto, legata alla sostenibilità economica degli attuali impianti di Campo Imperatore. La Funivia di Fonte Cerreto può sostenere, al massimo del suo (potenziale) sforzo, circa 2500 persone al giorno. Una cifra troppo bassa per essere appetibile agli occhi e al portafoglio di un eventuale investitore privato. Un raggio d'azione così limitato da essere antieconomico per le casse del Comune dell'Aquila che, attraverso la municipalizzata del Centro Turistico del Gran Sasso (CTGS), gestisce le infrastrutture. Basti pensare che, nella stagione appena conclusa (che ha visto un flusso di persone soddisfacente, rispetto agli anni passati), il Ctgs ha incassato circa 1 milione di euro, spendendone quasi il doppio per costi cosiddetti "incomprimibili", quelli di esercizio per il personale, i carburanti etc. Come se non bastasse, c'è anche la manutenzione ordinaria e quella straordinaria come, ad esempio, il cambio delle funi della Funivia, che dovrà essere effettuato il prossimo anno, come prevede la legge.

aaa lolliE allora come è sopravvissuto il Ctgs finora? Attraverso il ripianamento dei debiti da parte del Comune. Una piaga che molte pubbliche amministrazioni devono affrontare in tutto il Paese, tanto che secondo le leggi sulla spending review del defunto governo Monti il prossimo anno le municipalizzate passeranno da 8mila a mille. Sopravviveranno solo quelle che offrono servizi essenziali alle popolazioni e che non determinano costi per i comuni. Per questo motivo l'amministrazione Cialente ha stilato, con l'approvazione del consiglio comunale, il piano industriale che porterà alla privatizzazione della gestione del Gran Sasso. Una privatizzazione della gestione, appunto, non della proprietà della montagna, che rimarrà nelle mani del Comune e della comunità.

Ma, se privatizzazione dev'essere, chi sarà il privato che investirà in strutture che garantiscono margini così bassi di guadagno, quando non addirittura perdite? Partendo da questo presupposto il Comune ha cercato e ottenuto finanziamenti da altri enti, al fine di migliorare le infrastrutture di tutta l'area e renderla appetibile all'investimento privato e allo sviluppo turistico: 5 milioni sono arrivati dalla Regione (finalizzati allo sviluppo degli impianti di Montecristo) e 15 milioni (di cui 10 già nelle casse del Comune) dal famigerato 5% del Cipe destinato alla ripartenza delle attività produttive dopo il terremoto. "Dobbiamo ammodernare gli impianti, per evitare che i privati, in cambio di una gestione del Gran Sasso che costa 40 milioni di euro di interventi, chiedano cubatura residenziale, e quindi cementificazione vera, che giustifichi l'investimento e renda redditizia l'operazione", ha ribadito oggi Lolli. L'accordo con il Ministero prevede che l'agenzia ministeriale Invitalia affitti per sei mesi il ramo d'azienda del Ctgs, traghettando il Comune verso la privatizzazione. "Invitalia non gestirà il Gran Sasso, ma ha solo il compito e le competenze per valutare la solidità finanziaria dell'investitore privato, come ha fatto con Accord Phoenix". Certo, l'esempio di Lolli non lascia dormire sonni tranquilli: come abbiamo rilevato più volte nella nostra inchiesta, Accord Phoenix è, ad oggi, un'impresa tutt'altro che solida (e trasparente) dal punto di vista finanziario, considerando che non sono noti persino i tre quarti della società.

E' proprio sulla costruzione e sullo "spostamento" degli impianti che è in corso lo scontro politico. Perilli chiede conto al Comune soprattutto sull'impianto Le Fontari, che – lascerebbe intendere il Prc – non sarebbe dentro il Piano d'Area del Gran Sasso. L'amministrazione, sull'inclusione o meno delle nuove Fontari nel Piano d'Area, ha lasciato rispondere il dirigente di partito Lolli: "Come è possibile vedere dalle carte (vedi foto a destra, ndr) – ha affermato l'ex Deputato – il nuovo impianto rientra nel territorio di competenza del Piano d'Area". Dentro il perimetro del Piano, approvato dieci anni fa, c'è la possibilità di allargare l'imbuto della Funivia, creando un'altra via di "arroccamento". Da qui anche l'idea degli impianti di Montecristo, contestati duramente dalle associazioni ambientaliste.
Montecristo, secondo Lolli e l'amministrazione, è una scelta prioritaria rispetto ad altre zone, come quella della Fossa di Paganica: "Lì andremmo davvero a cementificare – evidenzia l'esponente democrat – creando nuove strade e un piazzale. Su Montecristo tutto questo già c'è. Nella zona ci sono ben sei impianti abbandonati, completi di stazioni di partenza, di arrivo: ruderi dove sono presenti addirittura ancora le funi. Nel Piano d'Area è previsto che questi vengano smantellati e sostituiti dai nuovi”.

Le obiezioni al piano industriale di sviluppo del Gran Sasso mosse dalle associazioni ambientaliste durante l'incontro di sabato a Fonte Cerreto, e appoggiate da Rifondazione Comunista, sono state confutate da Lolli. In questo quadro di reciproche accuse di cementificazione e ostruzionismo allo sviluppo, si è trattato probabilmente dei passaggi più importanti del discorso del dirigente del Pd: "Rispetto alla prima obiezione, e cioè che ci occuperemmo solo di sci da discesa, è falso. Ci sono attività per le quali la nostra montagna è particolarmente vocata: sci alpinismo, free rider, snowboard, sci da fondo, cui bisogna aggiungere la parte estiva: escursionismo, arrampicata, biciclette e parapendio".

"Dobbiamo dialogare e trovare una soluzione – ha auspicato Lolli – ma non possiamo accettare il non potete fare niente, perché stiamo parlando del nostro futuro". Il forte timore da parte di Lolli e Cialente è un ricorso al Tar, da parte delle suddette associazioni, volte a fermare il progetto di ricostruzione de Le Fontari. Per questi ultimi impianti, infatti, i tempi sono strettissimi: bandita la gara europea, si è dovuta attivare la procedura di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale, di competenza della Regione) perché l'impianto non verrà rifatto esattamente dov'era, ma a una distanza di circa 200 metri. Se i lavori dovessero partire a luglio, l'impianto sarebbe pronto giusto per l'apertura della nuova stagione invernale. Con un ricorso, invece, salterebbe tutto.

L'ammodernamento dell'impianto Le Fontari è stato prorogato negli ultimi anni e non è più rinviabile: "E' un impianto sbagliato – spiega Lolli – sta su un crinale esposto a tutti i venti. Inoltre non è collegato con l'impianto della Scindarella da un lato, e con la Funivia dall'altro. Questo è assurdo: il progetto prevede di spostarlo e allungarlo, per collegarlo".

Su Le Fontari si sono scatenate le polemiche di questi giorni. Perilli ha chiesto al Sindaco della sua maggioranza spiegazioni riguardo il passaggio dell'impianto sull'orto botanico di Campo Imperatore, e sulla strada che in estate porta all'Osservatorio. Lapidarie le risposte di Lolli: "Come si può vedere dalle carte, l'orto dista almeno 70 metri dal punto più vicino dell'impianto. Inoltre, non c'è posto al mondo dove gli impianti attraversino strade, in Austria persino autostrade. Non faremo neanche una casetta, non ci sarà nessuna infrastruttura residenziale e neanche un centimetro di cementificazione. La residenzialità turistica dovrà essere sviluppata nei borghi già esistenti: Aragno, Camarda, Assergi, Castel del Monte etc.".

Sull'eventuale ricorso al Tar è duro anche Massimo Cialente, intervenuto sul finale: "Se ci dovesse essere un ricorso e se questo dovesse risultare infondato, chiederemo i danni". E lo faranno anche gli operatori della montagna, alcuni dei quali presenti all'incontro.

L'azione legale da parte delle associazioni che si oppongono all'idea dell'amministrazione Cialente potrà essere scongiurato solo da una mediazione politica dentro l'amministrazione stessa: quella tra il Sindaco e Rifondazione, uno dei partiti della sua maggioranza.
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#2 Post by Spart »

...adesso e tutto più chiaro :twisted: :twisted: :twisted: scommetto che un privato riuscirebbe guadagnare qualche soldo altro che perdite ... :twisted: :twisted: :twisted:
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Re: E ancora su Capo Imperatore

#3 Post by JaX »

Sopratutto il fatto che la funivia porta la massimo 2500 persone al giorno è una frgnaccia, ci mette 8 minuti a salire due minuti per imbarco e sbarco sono 6 corse all'ora quindi 600 persone/ora quindi 2400 in 4 ore.
Poi mettendo una cabinovia da montecristo...
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Re: E ancora su Capo Imperatore

#4 Post by Spart »

JaX wrote:Sopratutto il fatto che la funivia porta la massimo 2500 persone al giorno è una frgnaccia, ci mette 8 minuti a salire due minuti per imbarco e sbarco sono 6 corse all'ora quindi 600 persone/ora quindi 2400 in 4 ore.
...esatto, si vede che li manca un genio di economia !
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Re: E ancora su Capo Imperatore

#5 Post by JaX »

Dal sito http://blog.rl1.it/?p=30435:
" Faccia: “Quel fastidiosissimo essere vivente del Gran Sasso chiamato ‘uomo’”
Credevo di averle viste e sentite tutte, invece lungo il percorso della nostra vita c’è sempre da imparare. Infatti nella primavera di qualche anno fa, non volevo crederci, ma l’intero ecosistema del Gran Sasso subiva un attacco mortale, tanto da mettere a rischio la vita di intere generazioni di chirotteri (mammiferi placentati comunemente noti come pipistrelli) e falene (insetti che appartengono all’ordine dei Lepidotteri, con abitudini notturne). Questo cataclisma fu attribuito alla funesta predizione dei Maya per l’anno 2012 ma per fortuna non fu così, infatti il tutto fu causato dalla presentazione da parte del Comune, della progettazione dell’illuminazione dei tralicci della Funivia del Gran Sasso per permettere il servizio notturno della stessa.
Andando più in là nel tempo, si ricorda l’attacco subito dal Fringuello dell’Appennino e dalla Vipera dell’Orsini, scatenato dall’uomo, mammifero che occupa uno degli ultimi posti nella graduatoria delle specie viventi, colpevole di aver bonificato la pista dell’Osservatorio e rendere la pratica dello sci più sicura agli umani ma rendendo inospitale l’habitat di queste due tenerissime bestiole. Venendo al presente, purtroppo, siamo di nuovo a commentare l’ennesimo attacco alla natura. Infatti anche questa volta l’opera dell’uomo va a compromettere irrimediabilmente una preziosissima fetta di terreno e cotica erbosa dove esisterebbe, a detta della notissima rete Lter e di una diffusissima e non meglio specificata mappa, una stazione di ricerca a lungo termine che studia la vita e le abitudini di preziosissime e rarissime specie animali e vegetali, compromettendone l’attività di ricerca.
Come si può ben vedere, ogni volta che si cerca di trovare soluzioni realistiche e concrete affinché si avvii un processo di sviluppo turistico solido e duratura nel tempo, in modo da poter affrontare la profonda crisi economica ed occupazionale che attanaglia il nostro territorio e la nostra martoriata città, un manipolo di benpensanti che professano l’integralismo ambientale dai propri salotti ben arredati e che in maniera arrogante e presuntuosa pretendono di insegnare, a chi dell’ambiente è parte integrante, le regole del mantenimento dell’ecosistema del Gran Sasso, si ergono a novelli Robin Hood dell’ambiente che cercano di sconfiggere l’odiatissimo Sceriffo di Nottingham. Ma contrariamente alla leggenda, questi Robin Hood dell’era moderna, depredano le sempre più povere popolazioni locali vietandogli qualsiasi possibilità di sviluppo turistico, per poter mettere a disposizione di pochi fortunati adepti, l’ambiente privo di questo fastidiosissimo essere vivente chiamato UOMO.
A questo punto però è arrivata l’ora di dire BASTA a questi comportamenti ostili e strumentali che si celano dietro ad innumerevoli associazioni e sigle ambientaliste che il più delle volte, nell’elenco degli appartenenti, annovera solamente il fondatore e si nascondono dietro ad appelli alla popolazione su presunte irregolarità procedurali, mancanza di pubblicità degli atti e non condivisione delle scelte. La vera realtà invece è diversa e lo dimostrano il comportamento che questi paladini di un mondo migliore hanno sempre avuto negli anni e particolarmente con il versante aquilano del Gran Sasso.
Non ho mai voluto credere ad un progetto chirurgico per far morire turisticamente il Gran Sasso aquilano ma, purtroppo, devo cominciare a pensare diversamente. Infatti non è possibile che la costruzione di infrastrutture a sostegno del turismo invernale sconquassino l’ambiente solo da noi ed invece non succeda nulla nelle altre località sciistiche alpine ed appenniniche.
Dico BASTA anche a ricevere lezioni sull’ambiente da chi ci viene solamente a passeggiare durante i fine settimana ed ha il culetto ben saldo su una poltrona che dal lunedì al venerdì gli produce un reddito che gli consente poi di venire, nelle nostre case, a fare il professore il sabato e la domenica.
Gli imprenditori locali che vivono del proprio sudore e non di quello altrui, sanno benissimo che il Gran Sasso, turisticamente, deve essere vissuto 12 mesi l’anno, ma sono allo stesso tempo consapevoli che il Gran Sasso non può prescindere dal turismo invernale, tradizione ben consolidata nell’aquilano ed in tutto l’Abruzzo. Solo l’integrazione delle varie forme di turismo, nessuna esclusa, può rendere vincente il Gran Sasso.
Vorrei concludere con una frase che attualmente va molto di moda in campagna elettorale e che dice molto spesso anche il Presidente del Consiglio: “L’ARIA E’ CAMBIATA”.
Questo vuol dire che non si subiranno più passivamente posizioni pretestuose e strumentali su come deve essere condizionato il futuro nostro e dei nostri figli, come peraltro noi non ci permetteremo mai di venire nelle vostre case a pretendere l’impossibile, “AMBIENTALMENTE PARLANDO”.

Luigi Faccia
Direttore Scuola Italiana Sci Assergi “Gran Sasso” "
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Re: E ancora su Capo Imperatore

#6 Post by JaX »

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mariomoto
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Re: E ancora su Capo Imperatore

#7 Post by mariomoto »

Poraccio :? :? :? :? :?
Anzi che qualcuno ha visto tutto, seno' sai quanto tempo rimaneva li' :roll:
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Spart
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Re: E ancora su Capo Imperatore

#8 Post by Spart »

ho scalato diverse volte corno grande ho visto personalmente gente affrontare discese e salite molto esposte dove non esiste nulla per potersi aggrappare, secondo me fare queste cose senza nemmeno un pezzo di fune per assicurarsi e una follia :roll:
PS sono curioso esattamente in che punto di scalata successo...
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