Hard Camp a Ovindoli con Roland Fischnaller 11 12 e 13 marzo

[WATER]

Ok grazie!

[WATER]

Ottima sintesi!
Relativamente al punto 3, da quanto ricordo, "sul posteriore poco lift e poco cant sull'attacco ma... con gambaletto dritto", sull'anteriore stessa cosa ma con gambaletto leggermente inclinato in avanti.
A meno che non abbia modificato qualcosa nelle due giornate successive.

Non capisco il vantaggio di mettere lift e poi compensarlo con l'inclinazione del gambetto.

[_Richard]

Non capisco il vantaggio di mettere lift e poi compensarlo con l'inclinazione del gambetto.

Io un vantaggio lo vedo: ad esempio nel mio caso. A me la caviglia non flette molto, quindi... se apparentemente ho la stessa posizione in entrambi i casi ("lift e gambaletto teso" o "no lift e gambaletto piegato"), nel primo caso riesco ad ammortizzare molto meglio con la caviglia (o, in altre parole, ho molto più movimento da "spendere") mentre nel primo caso, quando il gambaletto è già piegato, dopo una piccola escursione la caviglia si pianta (e fa pure male, se ci arrivo di peso).
Non credo che il motivo sia questo ma... a me gioca a favore.

[WATER]

A questo punto equivale a settare piatto.

[_Richard]

A questo punto equivale a settare piatto.

Non sono d'accordo. Ma ragioniamoci insieme.
Il disegno mostra le due situazioni (giallo coscia, fucsia stinco, azzurro piede) relativamente al centraggio del ginocchio ed all'angolo tra stinco e caviglia. Diciamo che il rider è visto guardando dalla coda della tavola verso la punta.

a) piatto con gambaletto inclinato
b) lift con gambaletto dritto

Sebbene le ginocchia siano nella stessa posizione, l'angolo tra stinco e piede (si vede nella seconda coppia di immagini) è diverso: nel caso b), quindi, ho più "range" di flessione.

[Supermario]

Il consiglio fondamentale di Roland è uno solo:
"Non vi inventate cazzate!"

Praticamente ci ha fatto notare che andavamo tutti con la stesa tecnica, ovviamente a livelli diversi ma che questa tecnica era sbagliata.
Non esiste una tecnica unica ma quella che consiglia è quella che porta ai migliori risultati impegnando di meno il fisico, sia dal punto di vista della forza che dal punto di vista della struttura.
Cercando di essere sintetici per partire da qualcosa:

1 Tavole almeno da 20 cm a meno di piedi molto piccoli, comunque qualcosa che ci permetta di mettere angoli intorno a 50° dietro e 55° davanti
2 Passo tra 48 e 52, ovviamente commisurato alla lunghezza delle gambe e non alla altezza
3 Lift si ma senza esagerare
4 Piedi caviglie ginocchia anca busto petto e spalle tutti nella stessa direzione
5 Peso centrale, nessun movimento avanti e indietro prima di avere una ottima tecnica stando centrali, poi si potrà caricare la punta al 70% in inizio curva, al centro 50% e 70 % in coda in uscita. Ma solo dopo aver appreso bene la tecnica.
6 Nessuna rotazione
7 Mano anteriore sempre visibile
8 Mano posteriore aperta quasi allineata al corpo e alla altezza della spalla
9 La tavola gira perché andiamo a lavorare sulla sciancratura
10 Il peso viene proiettato al centro della lamina
11 Far lavorare le gambe

Se ho scritto qualche cagata correggetemi.

Tutto giusto. Roland mi ha detto una cosa in più sul lift (l'ho chiamato poco fa)
Io è lui abbiamo la stessa altezza 188cm ma lui ha 50 di passo mentre io 52 (è il range di passo giusto per chi è alto così ed ha le gambe lunghe) Mi ha detto che con 52 di passo è preferibile usare il lift più alto avanti e dietro, se lui lo mettesse con passo 50 si troverebbe con le gambe troppo strette(motivo per il quale una un lift più basso).
L'importante è metterlo su entrambi gli attacchi e, soprattutto, devi stare comodo (quindi è molto soggettivo, bisogna provare stando entro certi limiti)
Sicuramente per fare più leva è preferibile inclinare in avanti lo scafo dello scarpone c'ha ha il lift sulla punta e, di conseguenza, mettere più dritto quello che ha il lift sul tallone (in maniera simmetrica) per avere la massima comodità e naturalezza.
Lui mette anche il canting piccolo davanti e dietro inclinando entrambi gli scarponi all'interno.

[WATER]

Richard, chiaro e preciso (come sempre), così rende meglio l'idea.
Supermario, altro dato chiaro sul passo ed é quello che immaginavo; Roland utilizza un passo più stretto rispetto alla tendenza comune di allargare parecchio e conferma la mia idea a favore del confort.

[_Richard]

Aggiungo anche un'altra cosa che ricordo ha detto (sempre per spazzare via tante pippe mentali che ci hanno afflitto per anni): "a riposo" (ovvero in piedi, con la tavola piatta sulla neve), la posizione del rider dev'essere comoda, senza forzature.
Lo dico perchè tra le mille pippe mentali c'era anche quella relativa al fatto che una posizione comoda "a riposo" poteva protare ad una posizione errata in curva, quando cioè le ginocchia si avvicinano di molto perchè la tavola flette.
Roland ha detto che invece, a riposo, si deve stare comodi.

E pure 'sto dubbio ce lo siamo tolto.

[JaX]

Acc questa non la ho sentita.
A riposo intendi a casa sul tappeto?

[_Richard]

Acc questa non la ho sentita.
A riposo intendi a casa sul tappeto?

Per "a riposo" intendo a casa sul divano.

Scherzi a parte: tavola piatta sulla neve - in piedi - agganciato.
Lui ha detto, se non ricordo male, che in quella posizione si sente comodo come nelle sue ciabatte (ed è, appunto, comodi, che bisogna sentirsi).