Regolazione attacchi

Regolazione attacchi

Sulla regolazione degli attacchi ognuno ha la sua io vi dirò la mia, cercando di essere il più semplice possibile, cosa non facile perché l’argomento può essere liquidato in poche righe ma per una regolazione ottimale ci vanno varie conoscenze considerando che i tre valori, passo cant/lift e angolazione degli attacchi sono funzione uno dell’altro.

Cominciamo dal passo o stance, cioè la distanza tra i piedi.
Tra le tante formule

1. Extremecarving altezza diviso 3,55
2. La altezza x 0,275
3. La misura, da seduto, tra incavo ginocchio e tallone a terra.
4. La larghezza delle spalle.
5. La distanza da terra al centro della rotula.
6. Prendete la misura dalla caviglia al cavallo e moltiplicatela (Phi × 3 / 8) = 0.607, presa dal Uomo Virtuviano di Leonardo Da Vinci .

Io preferisco quest’ultima anche perché mi viene difficile capire cosa ci possa entrare la mia altezza o la larghezza delle mie spalle con la lunghezza delle mie gambe.
Deve essere però solo un punto di partenza poi la pratica e l’esperienza ci aiuterà a trovare la posizione per voi migliore.

Credo anche che chi produce una tavola lo fa secondo le indicazioni di qualche atleta sicuramente molto più bravo di me, quindi se ha dato quella misura di passo un motivo ci sia.
Con una tavola nuova parto dal passo consigliato, faccio qualche discesa e poi provo ad allargare ma perché io sono più alto della media quindi ho bisogno di allargare e non di stringere.
Diciamo che bilancio le indicazioni del costruttore con la formula e con le mie sensazioni.

Un passo più largo darà più stabilità, uno più stretto più maneggevolezza.

Molte tavole hanno solo otto boccole , quattro anteriori e quattro posteriori e qui il montaggio degli attacchi e’ tanto evidente quanto obbligato.
Altre hanno cinque coppie di boccole anteriori e 5 coppie di boccole posteriori ed anche qui e’ relativament facile perche’ la terza boccola sara’ quella centrale.
A volte capita pero’ che ci siano sei coppie o tre coppie e questo potrebbe confonderci, niente paura!

Prendi la misura delle boccole interne anteriori  e posteriori e la dividi a metà, quello sarà il centro del passo che converra’ segnare sulla tavola magari con un pennarello fine indelebile.
Ora bastera’ dividere il proprio passo per due, ad esempio 48cm e misuri 24cm per parte dal segno che hai fatto.
Li’ farai un altro segno che corrispondera’ al centro dell’attacco. 

Gli attacchi vanno mossi in maniera simmetrica a meno di strani esperimenti.
Se si vuole ridurre il passo vanno stretti tutti e due cosi se lo vogliamo aumentare li dobbiamo allargare.

Le x sono le viti le o sono le boccole
Essendo la posizione di partenza

oxoxo oxoxo

Se allargo

xoxoo ooxox


Se stringo

ooxox xoxoo

 

Se rispetto alla simmetria di montaggio degli attacchi mi sposto indietro avrò del setback e la tavola sarà meno stabile e più maneggevole.
Se mi sposto in avanti avremo un effetto contrario.

Io credo nella utilità di lift(piccolo spessore che viene messo sotto la punta dello scarpone anteriore o sotto il tallone di quello posteriore, che quindi inclina lo scarpone nella direzione punta/tallone).

Servono a rendere più comoda la posizione, permettendo di raggiungere valori di passo che con un assetto piatto sarebbero scomodi.

La loro installazione dipende anche da che attacchi usate.
Facciamo riferimento a quelli più diffusi:
F2 arrivano di serie con degli accessori da installare tra il carrello degli archetti e la piastra dell’attacco.
4 piastrine cant (che sovrapposte formano due piccoli lift) e un “liftone” da circa 1,5cm di altezza. 
Burton/Ibex/Carve Company ha la piastra Unicant che a seconda della regolazione dell’angolo da più lift se più chiuso o più cant se più aperto.
Bomber ha un sistema che riproduce l’effetto dell’Unicant.
Phiokka/PHK/Phiko ha una evoluzione in alluminio dell’Unicant.
La impostazione degli angoli è relativamente più semplice.
Partiamo dal piede posteriore, dovremo fare in modo che l’insieme scarpone attacco quasi non sporga dalla tavola perché ad elevate inclinazioni potremmo toccare la neve, facendo quello che in gergo si chiama boot drag o boot out, con un conseguente
perdita di presa della lamina.
Vanno però fatte delle considerazioni.
All’inizio sarà difficile raggiungere con la tavola inclinazioni tali da toccare la neve con gli scarponi.
Quando sarete più bravi comunque va considerato che con la neve dura si affonda di poco e con la neve molle anche toccando non ci saranno problemi.

La regolazione della angolazione anteriore dipenderà anche dai vostri piedi.
Se avete i piedi paralleli o a piccione(con le punte verso l’interno) anche gli attacchi saranno paralleli o con uno scarto intorno ai 5° .
Se avete i piedi a papera lo scarto sarà tra i 5° e i 10° .

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