
E dai vienitelo a fare un giro..te con una caviglia gonfia ed uno scarpone slaccaito varrai almeno quanto 3 Me messi insieme.
Racconto da anni di un'amica che a Canazei, la sera di arrivo, in fila per l'acquisto dello skipass è scivolata sul ghiaccio rompendosi ulna e radio (senza menzionare il costo esorbitante dell'ambulatorio, PRIVATO, di Canazei che l'ha ingessata)...mariomoto wrote:Consolati, in settimana bianca un mio amico, si e' rotto il gomito scivolando appena uscito
dal pulman appena arrivato a destinazione![]()
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Richard, personalmente non ho variato la posizione con o senza piastra._Richard wrote:Ok, ok: le piastre a carrello agevolano il flex della tavola mantenendo l'indipendenza delle gambe.
Ma... senza piastra... quando siamo in curva (e la tavola flette), necessariamente cambia anche qualcosa sulla posizione delle gambe (generalmente si avvicinano le ginocchia rispetto alla posizione piatta sulla neve).
Mi chiedevo: cosa fate, voi, durante una curva (in conduzione, ovviamente)?
a) lasciate che sia la tavola, flettendosi, ad avvicinare le vostre ginocchia
b) avvicinate voi le ginocchia, flettendo la tavola per fargli accorciare il raggio di curva
c) avvicinate voi le ginocchia, flettendo la tavola per mantenerla flessa in proporzione al raggio di curva che state facendo
d) nun ce pensate e ve concentrate sulla biretta a fine pista
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Me lo chiedevo perchè, a mio parere
nel caso a), qualunque irregolarità (dossetto, buca, etc) della pista fa "distendere" la tavola (ed allargare le ginocchia) rendendo difficile il proseguimento della curva in conduzione (poichè è cambiata la curvatura della tavola)
nei casi b) e c) la tavola mantiene la curvatura anche in presenza di irregolarità consentendogli di riprendere la curva come l'aveva interrotta prima dell'irregolarità.
(nel caso "d", come si arriva si arriva, la biretta è un successo)
Siccome mi sono distorto la caviglia (comincio proprio ad essere "fràcico"), mi intrippo con i quesiti mentali inutili.
d)_Richard wrote:Ok, ok: le piastre a carrello agevolano il flex della tavola mantenendo l'indipendenza delle gambe.
Ma... senza piastra... quando siamo in curva (e la tavola flette), necessariamente cambia anche qualcosa sulla posizione delle gambe (generalmente si avvicinano le ginocchia rispetto alla posizione piatta sulla neve).
Mi chiedevo: cosa fate, voi, durante una curva (in conduzione, ovviamente)?
a) lasciate che sia la tavola, flettendosi, ad avvicinare le vostre ginocchia
b) avvicinate voi le ginocchia, flettendo la tavola per fargli accorciare il raggio di curva
c) avvicinate voi le ginocchia, flettendo la tavola per mantenerla flessa in proporzione al raggio di curva che state facendo
d) nun ce pensate e ve concentrate sulla biretta a fine pista
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Me lo chiedevo perchè, a mio parere
nel caso a), qualunque irregolarità (dossetto, buca, etc) della pista fa "distendere" la tavola (ed allargare le ginocchia) rendendo difficile il proseguimento della curva in conduzione (poichè è cambiata la curvatura della tavola)
nei casi b) e c) la tavola mantiene la curvatura anche in presenza di irregolarità consentendogli di riprendere la curva come l'aveva interrotta prima dell'irregolarità.
(nel caso "d", come si arriva si arriva, la biretta è un successo)
Siccome mi sono distorto la caviglia (comincio proprio ad essere "fràcico"), mi intrippo con i quesiti mentali inutili.
Sei troooooooooppo "spontaneo"!pantans wrote:d)![]()
Non ci penso. Penso a piegare le ginocchia in front e a sedermi in back. Ma il fatto che non ci pensi non vuol dire che sia giusto. Ipotesi, se uno fosse così bravo da assecondare il flex della tavola in ogni curva secondo me la farebbe lavorare al meglio. Quindi così a naso direi che il top è A. Ma sono uno a cui non piace forzare le cose ahahah