franci700 wrote:_Richard wrote:Vedi anche l'immagine che ho in avatar... è una foto che ho fatto nel 93 ... poi guarda la tua che mi sembra ben piu' recente... non mi pare adesso l'ec sia poi cosi diverso
Ehm... nella foto surfavo in tecnica classica, non EC. Differenze ce ne sono...

Avvicinarsi alla neve in curva è un conto, ma si può farlo in mille modi diversi. Culo alto e spalle basse, culo basso e spalle alte, lo si può fare ad inizio curva o fine curva, ruotando le spalle in direzione della curva, in direzione opposta, lo si può fare nei punti di maggior carico o di minor carico, etc etc...
Una foto ti mostra la posizione istantanea ma non ti dice nulla delle forze in gioco (a meno di non poter notare piccoli elementi che ti danno indicazioni), la fotocamera potrebbe essere inclinata o la foto ruotata (a meno di non avere alberi come riferimento), e via dicendo.
Poi dici che si stava con baricentro basso per curvare rapido: in realtà ora, a seconda della tecnica, non "stai" con baricentro basso ma ci arrivi dopo aver disteso per caricare (e flettere la tavola), mentre nell'EC per quanto ne so non carichi eccessivamente la tavola e, proprio nel momento di maggior carico, la alleggerisci (pur partendo piegato NON per stringere la curva).
A scanso equivoci: la fisica che c'è dietro la surfata è sempre la stessa da milioni di anni (forze centrifughe, attrazioni gravitazionali, etc etc etc), quindi su questo hai ragione da vendere!

Ma già da asimmetrico a simmetrico, la surfata si era adattata.
Ora si sono sviluppati miglioramenti tecnici (come ti scrivevano, nuovi shape e maggiori rigidità torsionali che trasferiscono in modo più netto e/o diverso la pressione concedendoti cose diverse) ma la fisica è quella.
Quindi, se rimani fermo sulle gambe, peggiori la tenuta. Se ti butti dentro la curva oltre il limite di tenuta, cadi. Se inclini la tavola sulla neve, flette di più e gira di più (a parità di pressione). Se sul cambio lamina distendi con energia (o richiami velocemente le gambe) la tavola fa il cambio lamina in aria, se sul front spezzi il busto (piegando il busto con le gambe tese) peggiori la tenuta, se con neve molle carichi la punta ti "infogni", se il piede si muove negli scarponi trasferisci male le pressioni alla tavola, se la tavola è troppo rigida per il tuo peso e la tua energia fatichi a governarla e non la sfrutti appieno... queste cose sono sempre vere...
Però è bello vedere che si è scritto e testato tanto, in termini di attrezzature e tecnica: internet non produce verità (o, meglio, le diluisce in tante c@zz@te comprese quelle che sto scrivendo) ma di sicuro fornisce tantissimi spunti che è divertentissimo (parere personale) poi sperimentare sulle piste, magari con tavole diverse.
E poi... pensa solo alle piastre: piastre che isolano totalmente il flex della tavola da quello degli attacchi (le tue ginocchia non si avvicinano/allontanano a seconda del flex della tavola), mi sembra una differenza di surfata notevole da sperimentare per chi è abituato che in curva le ginocchia si avvicinano.
Poi c'è lo stile che insegnava Rabanser (anca dentro, braccio interno alla curva sollevato)... altra tecnica da sperimentare...
E tutti i mix che puoi provare personalmente prendendo spunti dalle varie scuole (ti sembra poco?).
Secondo me, quello che è cambiato più di tutto, è il fatto che non ci sia alcuna scuola "canonica" e universale.
Prima era, a mio parere, tutto più codificato. Ora si può scegliere tra mille cose diverse, sia di "hardware" che di "software".
