http://www.meteogiornale.it/notizia/300 ... mo-ruggito
A prescindere dagli effetti sul nostro Paese, quel che emerge dall'analisi modellistica odierna è il realizzarsi di una configurazione barica propizia alla prima, seria "invernata" in molti settori dell'Europa. L'Artico è pronto a ruggire ed occhio alle eventuali insidie da est.
Improvvisamente autunno:
non che ci sia da sorprendersi, sia ben chiaro, ma di certo gli accadimenti dei primi due mesi autunnali avevano allontanato "pericolose" configurazioni bariche dal nostro Paese. Per lungo tempo siamo stati in balia delle rimonte anticicloniche e il ben noto surplus termico ha costruito un serbatoio energetico colmo sino all'orlo. Sarebbe bastato davvero poco a far sì che tracimasse, figuriamoci coll'ingresso di un Vortice Ciclonico contenente al suo interno una massa d'aria fredda venuta dall'Artico.
Violentissimo maltempo:
bene, quella goccia che avrebbe consentito la tracimazione del "vaso" è giunta. I primi effetti li stiamo osservando in Sardegna, dove si segnalano situazioni d'elevata criticità a causa di temporali autorigeneranti portati in loco da una burrasca di Scirocco. Purtroppo la situazione peggiorerà ancora e la violente ondata di maltempo proseguirà il suo cammino verso le altre regioni. Domani ci aspettiamo condizioni di tempo estremamente perturbato su varie zone d'Italia, col rischio che localmente possano abbattersi nuovo nubifragi. La speranza è che la situazione non degeneri, ma il rischio c'è ed è giusto tenerlo a mente.
Maltempo duraturo:
quel che emerge dall'analisi modellistica comparata è la persistenza di un'ampia ferita ciclonica proprio sui nostri mari, alimentata da crescenti apporti d'aria fredda di origine Artica. Maltempo che ci terrà compagnia per gran parte della settimana e che potrebbe protrarsi addirittura sino a metà della prossima.
Brividi invernali:
è bene focalizzare l'obbiettivo al di là delle Alpi, perché fin da giovedì avverranno imponenti manovre bariche che condurranno una possente irruzione Artica nel cuore dell'Europa. Un ruolo essenziale verrà svolto dall'Alta delle Azzorre, che dopo aver ricucito - parzialmente - lo strappo iberico si spingerà a nord facilitando la meridianizzazione delle correnti d'alta quota. L'irruzione sarà repentina e andrà ad alimentare un'ampia depressione sui settori centro occidentali del Continente. Depressione che potrebbe gettarsi nel Mediterraneo sfruttando i bassi valori di pressione derivanti dall'attuale circolazione ciclonica.
Nevicate a bassa quota?:
Stante l'attuale configurazione la risposta è sì. Le precipitazioni potrebbero assumere carattere nevoso a quote relativamente basse anche sulla dorsale appenninica. Al momento è difficile stabilire con precisione il limite, perché anche piccole variazioni nella collocazione dei minimi influirà sulla distribuzione delle termiche. Ciò che possiamo dirvi è che comunque arriverà un po' di freddo.
Scenari invernali duraturi:
altro elemento estremamente interessante riguarda lo step successivo, quello che per intenderci dovrebbe condurci verso i primi di dicembre. Non è da escludere la formazione di un poderoso blocco anticiclonico esteso dall'Atlantico alla Scandinavia, con conseguente scivolamento di una massa d'aria gelida da est in direzione dell'Europa centro orientale. Da valutare, strada facendo, le eventuali ripercussioni sul nostro Paese.
Focus: evoluzione sino al 01 dicembre 2013
Il maltempo continuerà ad interessarci per tutta la settimana. Domani, come detto, c'è il rischio che violenti nubifragi possano abbattersi in varie regioni come ad esempio il Friuli Venezia Giulia, le tirreniche centro meridionali e le coste ioniche. Da giovedì si prospetta un ingresso d'aria via via più fredda, che nel corso del fine settimana farà calare bruscamente le temperature un po' ovunque e che andrà ad alimentare una vasta area ciclonica. Ecco quindi che le precipitazioni, come detto in sede evolutiva, potrebbero assumere carattere nevoso a bassa quota.
La lacuna ciclonica potrebbe tenerci compagnia per tutto il periodo previsionale, ricevendo tra l'altro ulteriori apporti d'aria fredda dai quadranti orientali. Insomma, l'inverno verrà a trovarci prima ancora che il calendario ne sancisca l'inizio sotto l'aspetto meteorologico.
Evoluzione sino al 06 dicembre 2013
Ad oggi sembrerebbe prospettarsi un graduale miglioramento per l'intervento di una struttura anticiclonica, ma lo scenario evolutivo è tutto da valutare.
In conclusione.
Autunno in fase di accelerazione, autunno che rischia di tramutarsi precocemente in Inverno. Tuttavia, non scordiamolo, siamo quasi a fine novembre ed anche le prime sfuriate fredde stagionali sono da considerarsi assolutamente normali.
articolo 30089
Pubblicato da:
Ivan Gaddari
18-11-2013 ore 13:24