Abbigliamento

Non esiste un abbigliamento specifico ma l'abbigliamento studiato per lo sci svolge egregiamente il lavoro.

Pochi i consigli:

Pantaloni con il Goretex o simili, non ve ne pentirete passare una giornata con le chiappe bagnate/gelide vi dimezzerà il divertimento se siete dei tipi tosti, altrimenti finirete in baita/casa.
Indipendentemente dal vostro livello struscerete sulla neve.
I più bravi durante le pighe estreme, chi comincia per le inevitabili cadute.
Quindi meglio scegliere qualcosa in tessuto resistente tipo cordura.
 

Vi prego non vi mettete le ginocchiere sopra i pantaloni!

 

Riporto questo interessante articolo molto tecnico da

https://trekking.it/%E2%80%A6/gusci-tecnici-trekking-alpinismo.html

IL GUSCIO TECNICO: QUALE SCEGLIERE, PER QUALE MOTIVO E PER QUALE ATTIVITÀ

Una decina di giorni fa ho acquistato un guscio della Patagonia (per chi non lo sapesse il guscio è una sorta di K-Way antipioggia ed antivento molto più elaborato ed idoneo alla pratica outdoor) e l'ho testato in cima al Monte Vettore, nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini: ottimo! Stamane, con piacere, mi sono imbattuto in questo bell'articolo d'un accurato Enrico Bottino, pubblicato su Trekking.it, e ci tenevo a condividerlo con voi per la precisione del modo in cui ha trattato il tema:

"La scelta di un guscio tecnico comporta un grande investimento economico, normale quindi fare una scelta accurata e congeniale alla nostra attività outdoor preferita.

Rimanere sempre bene all’asciutto è una delle prime necessità di chi pratica attività all’aria aperta. Questa funzione è affidata soprattutto ai gusci tecnici realizzati con tessuti dall’elevata traspirabilità e impermeabilità, ma anche leggeri, confortevoli, resistenti e pratici da indossare e da riporre nello zaino dove devono occupare il minimo ingombro.

GUSCI: PRONTI A SCEGLIERE? ESCURSIONISMO O ALPINISMO?

La scelta è vincolata non solo dalle prestazioni tecniche del guscio, ma anche dall'attività outdoor del fruitore della giacca, quindi in un punto vendita specializzato sarà fondamentale la valutazione delle nostre esigenze specifiche e dell’utilizzo che faremo del capo: solo così il commesso potrà aiutarci nella scelta più corretta del prodotto da acquistare.

Tutto il materiale è ormai di ottima qualità, sempre più resistente e leggero, però il costo della ricerca e delle evolute tecnofibre si fa sentire più sul portafoglio che non nello zaino.

Impermeabilità, isolamento dal vento e traspirabilità sono peculiarità comuni alle giacche per il trekking e per l’alpinismo, la robustezza e la resistenza dei tessuti sono invece fondamentali per attività su roccia o ghiaccio, dove abrasione e sfregamento sono frequenti, mentre la leggerezza è un aspetto che deve interessare soprattutto chi pratica hiking e trekking.

Se la nostra attività outdoor prevede ferrate, cascate di ghiaccio, progressione su ghiacciaio, bisogna scegliere un guscio con un cappuccio performante per il casco, la fluidità del capo e la visibilità laterale. Inoltre l’imbrago dovrà lasciare libere le tasche, posizionate più in alto e sulla parte centrale del guscio.

Se facciamo sci-escursionismo, o comunque ci piace camminare con le ciaspole, è fondamentale la chiusura dei polsini a velcro e la presenza della coulisse in vita che impedisce alla neve di entrare nella giacca dal basso.

Se i nostri fine settimana si tengono alla larga da roccia e ghiaccio, ma sono dettati dai tanti chilometri percorsi a piedi – quindi una maggiore attività aerobica – vi suggeriamo di scegliere un guscio con grande traspirabilità, agevolata non solo dalle caratteristiche proprie del tessuto, ma anche da soluzioni più strutturali, come aerazioni laterali e zip ascellari che migliorano la ventilazione generale e la dispersione del sudore durante l’attività sportiva.

Relativamente alle zip ascellari, ultimamente abbiamo notato che alcune ditta collocano la cerniera in posizione laterale anziché centrale per evitare lo sfregamento sulla parte più delicata della pelle, assicurando così un maggiore comfort.

Leggerezza e comprimibilità del guscio sono altre due caratteristiche comuni sia ai gusci per l’escursionismo che per l’alpinismo: minore è lo spazio, migliore sarà la gestione dello spazio nello zaino.

Non possiamo fare a meno del nostro guscio, una barriera protettiva contro pioggia, neve e vento, da non confondersi però con la tradizionale giacca a vento di una volta: infatti, i capi attuali hanno delle qualità che erano impensabili fino a pochi anni fa.

In questo, la ricerca tecnologica ci è venuta in aiuto, le conoscenze scientifiche più avanzate consentono la realizzazione di nuovi tessuti sintetici che conferiscono performance sempre migliori al nostro equipaggiamento; la chimica costituisce una branca fondamentale per la realizzazione delle membrane e dei tessuti e per la razionalizzazione dei prodotti che indossiamo o utilizziamo durante le nostre attività outdoor.

Infatti, lo scopo delle aziende leader nella produzione, importazione e distribuzione di articoli per l’outdoor, è quello d’investire in ricerca, tecnologia e innovazione per realizzare prodotti in grado di garantire comfort, sicurezza e performance nel pieno rispetto della natura e della salute!

Dobbiamo però essere realisti: la ricerca tecnologica e i miglior capi prodotti da aziende affidabili e credibili non consentirà mai di raggiungere l’equilibrio perfetto tra traspirabilità, impermeabilità, leggerezza, vestibilità e resistenza. L’unica macchina perfetta che esiste è il corpo umano e non c’è miglior tessuto della nostra pelle!

Una cosa è certa: impermeabilità all'acqua e al vento vanno nella direzione opposta alla traspirabilità e leggerezza. Il giusto equilibrio di questi elementi, in rapporto a ciò che andremo a fare, è ciò che si deve ricercare.

Quindi scordiamoci da subito di raggiungere una performance di livello assoluto anche per i gusci tecnici, il giusto compromesso per la nostra attività aerobica è la rinuncia della totale impermeabilità per privilegiare la traspirabilità del tessuto.

Il nostro corpo, infatti, è alla continua ricerca del’equilibrio termico con l’ambiente circostante, e continua a produrre calore che viene disperso nell'aria attraverso la sudorazione: anche il miglior guscio durante una ripida salita, con un clima caldo-umido, sotto la pioggia battente, non potrà mai disperdere la giusta quantità di vapore acqueo verso l’esterno.

Quindi, se le temperature non sono così rigide e la nostra attività ci porta a camminare tanto, leggerezza e traspirabilità vengono prima di tutto, anche perché la totale impermeabilità della giacca causerebbe la condensa del nostro sudore all'interno del capo e il vapore non dissipato trasmetterebbe la spiacevole sensazione di bagnato.

Solo in un caso è meglio rinunciare a qualcosa in termini di traspirabilità e puntare alla protezione totale: quando le condizioni si fanno davvero proibitive in termini di temperatura, vento e acqua, ad esempio per attività in alta montagna. In questo caso si perde qualcosa anche in leggerezza (il guscio può arrivare a pesare 400 gr circa) ma è importante non disperdere il nostro calore corporeo.

A prescindere, i gusci tecnici devono essere sempre termo-nastrati in tutte le cuciture e le zip devono essere a tenuta stagna: anche questo contribuisce ad assicurare la completa impermeabilità per lunghi periodi di tempo.

Gusci: cinque motivi per fare la scelta giusta.
Un capo tecnico che deve trattenere anche calore, deve presentare le seguenti caratteristiche:

1. Impermeabilità all'acqua
2. Impermeabilità al vento
3. Traspirabilità e permeabilità al sudore
4. Leggerezza e minimo ingombro
5. Resistenza

IMPERMEABILITÀ ALL'ACQUA

In linea generale, un buon guscio deve presentare una colonna d’acqua pari a 20.000 mm (test basati sulla norma ISO 811). Questo parametro in mm di colonna d’acqua misura la resistenza del tessuto alla pressione dell’acqua contenuta dentro un cilindro di diametro pari a 2,54 cm (un pollice): più la colonna è alta, maggiore è la pressione esercitata, più il tessuto è impermeabile. L’altezza della colonna cresce fino a che l’acqua passa attraverso il tessuto

I gusci possono riportare valori che vanno da 5.000 a più di 30.000 mm, interpretiamo questi dati: una membrana con una colonna d’acqua pari a 5.000 mm assicura al guscio una minima resistenza all’acqua, invece fino a 15.000 mm la giacca si può definire impermeabile, sopra a questo valore è altamente impermeabile (attenzione però alla traspirabilità…).

Membrane che riportano il valore di 20.000 mm di colonna d’acqua sono il GoreTex, il Powertex, lo Scholler, oppure il Sympatex e il Marmot MemBrain® Strata che sopportano una pressione fino a 25.000 mm. Invece, il MammutDry Tech è meno impermeabile, parliamo di valori compresi tra 10.000 e 20.000 mm, però garantisce una maggiore traspirabilità.

IMPERMEABILITÀ AL VENTO

Oltre all’impermeabilità all’acqua, per non accusare freddo è importante anche il grado di resistenza al vento: si misura in CFM (valore zero = protezione totale dal vento) e dipende anche dalla traspirabilità del tessuto. A titolo di esempio, un valore CFM inferiore a 2 è quello riportato dal Gore WindStopper, uno dei prodotti migliori la protezione del vento e pioggia, come anche il Gore Thermium e il Polartec (valore CFM di circa 0,5). Tessuti con valori bassi di CFM sono indicati per le rigide temperature invernali poiché in questo caso il guscio deve prima di tutto proteggerci dal vento e di conseguenza dal freddo. La minore traspirabilità la possiamo accettare visto che la “pressione differenziale” (ne parliamo qui di seguito) è comunque assicurata da un ambiente freddo, generalmente non umido e difficilmente caratterizzato da pioggia battente.

TRASPIRABILITÀ E PERMEABILITÀ AL SUDORE

Le molecole prodotte dal sudore devono poter essere rilasciate all'esterno della giacca: il valore numerico che indica questa capacità, “forza trainante” o “pressione differenziale“, è il MVTR (Moisture Vapor Transfer Rate), ossia la quantità di vapore acqueo che attraversa un metro quadro di tessuto traspirante in 24 ore. L’unità di misura è g/m²/giorno (più questo valore sarà alto, più il tessuto sarà traspirante e confortevole).

Ovviamente il valore dipende dal nostro corpo ma anche dalle condizioni ambientali esterne: più l’ambiente è umido minore è la “forza trainante”, infatti per il secondo principio della termodinamica l’aria calda e umida si sposta in cerca di un equilibrio verso l’aria fredda e secca (disperdiamo più facilmente calore e sudore quando fa più freddo).

La ricerca dell’equilibrio si fa più difficile se l’ambiente interno al guscio è simile a quello esterno, e purtroppo sono le situazioni tipiche delle giornate uggiose e piovose. Un’altra unità di misura della traspirabilità di un tessuto è il RET (Resistance of Evaporation of a Textile), in questo caso valori compresi da 0 a 6 sono ottimi e sono membrane estremamente traspiranti come GoreTex Pro, PacLite, Marmot Membrain Strata.

Da 6 a 13 il tessuto è molto traspirante (ad esempio Gore Performance e Powertex), fino a 20 sono ancora accettabili, sopra 20 iniziamo ad avvertire la sensazione di bagnato dovuta al sudore. Quindi, in base alla RET, tessuti tecnici ideali per attività ad alta intensità motoria devono avere valori numerici bassi.

La traspirabilità aumenta con il diminuire dell’impermeabilità: tra i tessuti che riportano valori RET bassi possiamo nominare anche lo Scholler, inferiore a 2 (MVTR pari a 18.000 g/m2/24h), oppure il MammutDry Tech (MVTR da 43.000 a 10.000 g/m2/24h a seconda delle versioni), il Marmot MemBrain® Strata (MVTR pari a 20.000 g/m2/24h), il Dermizax Dt (colonna d’acqua di 20.000 mm e MVTR pari a 30.000 g/m2/24h), l’Entrant Dt (colonna d’acqua 20.000 mm e MVTR pari a 5.000 – 15.000 g/m2/24h), e l’esclusiva tecnologia Marmot PreCip (MVTR da 12.000 g/m2/24h), ideale per capi leggeri, comprimibili e confortevoli.

LEGGEREZZA E RESISTENZA

La leggerezza del guscio dipende soprattutto dal peso del filato di un tessuto. In questo caso l’unità di misura è i “denari“, la densità lineare: D è la massa espressa in grammi (1 gr) di un filo di lunghezza pari a 9 chilometri. Giusto per portare degli esempi, il Cordura degli zaini, tessuto pesante ma notoriamente resistente e durevole (10 volte più durevole del cotone, 3 volte rispetto al polyestere comune e 2 volte più del nylon), va da 500 a 1000 D.

Ci sono gusci molto leggeri, come il Marmot MemBrain® Strata, con 2,5 strati che non richiedono fodere interne, quindi anche più confortevoli, leggermente stretch e molto più traspiranti.

TRE ELEMENTI

Impermeabilità all'acqua, impermeabilità al vento, permeabilità al sudore, leggerezza e minimo ingombro, resistenza, sono caratteristiche che dipendono dalla combinazione di tre elementi principali del guscio:

1. Tessuto esterno
2. Membrana in tecnofibra
3. Fodera interna

TESSUTO ESTERNO

La membrana in tecnofibra viene utilizzato insieme ad un tessuto esterno, il più delle volte resistente alle abrasioni e che mantenga la traspirabilità tipica.Il tessuto esterno può subire trattamenti, tipo il DWR o il Teflon, che lo rendono idrorepellente, resistente alla neve o a una pioggia non battente.

MEMBRANA IN MICROFIBRA

Una distinzione importante ai fini dell’acquisto del guscio è il numero di strati della membrana in tecnofibra:

3 strati: la membrana è incollata tra il tessuto esterno e la fodera interna. Questo consente una minore usura e maggiore longevità della membrana poiché gli strati non sfregano tra loro. Anche le performance del tessuto sono migliori.
2 strati: la membrana è laminata solo al tessuto esterno, mentre la fodera interna è generalmente libera. Soluzione più economica ma meno leggera, inoltre la fodera separata consente una migliore vestibilità, maggiore comfort e versatilità.
2,5 strati: la membrana è incollata solo al tessuto esterno, mentre il lato interno anziché la fodera riporta una spalmatura di vernice protettiva. Soluzione che conferisce grande leggerezza al tessuto.
La membrana può essere laminata a un tessuto leggero e libero, tra il tessuto esterno e la fodera.

La tecnofibra dei gusci nove volte su dieci è costituita da dieci membrane di GoreTex composto da politetrafluoroetilene (PTFE), un polimero che appartiene alla classe dei perfluorocarburi (PFC).

Restando alla membrana che ha stravolto il concetto di traspirabilità ed impermeabilità degli ultimi 50 anni, si divide in GoreTex Pro e GoreTex Active.

I gusci GoreTex Pro sono più adatti per usi intensivi, tipo alpinismo, poiché sono molto resistenti all'abrasione, quasi sempre possiedono aperture di ventilazione, cappuccio molto ampio e regolabile per ospitare il casco, spesso tasche napoleoniche per non dar fastidio all'imbrago.
I gusci GoreTex Active prediligono la leggerezza e la compattezza, quindi più adatti per il trekking e trail.
Entrambi i gusci sono impermeabili (le colonne d’acqua che sopportano vanno oltre i 20.000 mm di colonna d’ acqua).

Oltre al più conosciuto GoreTex ci sono altri materiali composti da politetrafluoroetilene, tra le fibre chimiche possiamo nominare anche il PowerTex adottato da Salewa, tessuto altamente traspirante, resistente all’acqua e al vento, idrorepellente e durevole. Inoltre è leggero, morbido e comodo da indossare. Nelle attività aerobiche la membrana Anche i tessuti Powertex sono disponibili in due, due e mezzo e tre strati.

Una soluzione più economica e leggermente inferiore dal punto di vista tecnico è la spalmatura, o induzione, una specie di pasta applicata all'interno del tessuto che lo rende impermeabile ma anche traspirante (in questo caso è necessaria una fodera interna che protegga la pasta dagli attriti e quindi usura con altri indumenti indossati sotto al guscio).

La fibrotecnica rispetto alla spalmatura è più traspirante, morbida, leggera e resistente."

Vi rimando comunque al link del suo articolo, dove potrete anche vedere alcuni modelli realizzati da alcune tra le aziende più affidabili nell'ambito delle attività outdoor.

Grazie dell'attenzione!

https://trekking.it/%E2%80%A6/gusci-tecnici-trekking-alpinismo.html

 

 

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