Primi passi

All' inizio prendete qualche lezione con un maestro di snowboard locale, tutti devono aver superato i moduli di hard per diventare maestri.
Dopo aver capito le prime cose praticate da soli o meglio con altri carvers in modo da potervi confrontare.
Dovrete trovare forza ed equilibrio.
Poi andate da uno di quelli bravi in ordine alfabetico:
Meinard Erlacher
, Marion Posh, Cesare Pisoni, Georg Rabanser

Non ricordo dove presi al tempo queste indicazioni , se qualcuno le dovesse riconoscere come proprie ci contatti.

info@carvers.it

• Guardare nella direzione in cui si vuole procedere: la direzione della testa influenza il corpo, quindi fissare gli ostacoli che vogliamo evitare (alberi, bordo pista, etc…) ci porta a dirigerci proprio verso di loro;

• Tenere le gambe flesse, in una posizione intermedia tra la flessione massima e l’estensione massima;

• Iniziare la distensione e contemporaneamente la rotazione verso l’interno della curva;

• Provare rotazione: braccio anteriore che anticipa verso l’interno la tavola nella sua curva (e che invita il busto a ruotare), prima poco e poi, progressivamente, sempre più, verso l’interno della curva;

• Traslazione (mettere la tavola sullo spigolo): fare attenzione a non inclinare troppo la tavola verso l’interno della curva (nè troppo poco); l’angolo ottimale di incidenza della tavola sulla neve è uno solo: passato quello, la tenuta di lamina decresce, così come se la tavola ne rimane al di sotto;

• Piegamento e distensione graduali, continui e di durata equivalente;

• Alzate il braccio esterno alla curva , questo vi aiuterà a far inclinare la tavola;

• Avvertire il peso del proprio corpo su entrambe le gambe; se è la gamba anteriore a sopportare il peso maggiore durante tutta la curva, il solco lasciato dalla tavola risulterà largo in quanto la punta della tavola tenderà a chiudere una curva più stretta di quanto non tenterà di fare la coda e la coda scapperà via; premendo maggiormente la coda ad inizio curva, non si riuscirà ad incanalare correttamente la punta (tenuta compromessa, specialmente su nevi molto dure); Provare ad appesantire eccessivamente la punta e la coda per vedere cosa cambia.

• Può aiutare premere maggiormente sulla gamba anteriore ad inizio curva e su quella posteriore a fine curva per poi prendere lo slancio verso la punta della lamina opposta e proseguire con questo movimento ad “8”; in altre parole: caricare ad inizio curva la parte anteriore/interna alla curva degli scarponi e poi quella posteriore/interna alla curva degli scarponi per poi proiettarsi da capo nella curva opposta.

• French VS Swiss: nello stile francese, c’è una forte indipendenza tra la parte superiore del corpo e quella inferiore; è uno stile utilizzato, per questo motivo, soprattutto in gara ma che si presta a raggi di sciancratura molto corti (cross-under). Lo stile svizzero, invece, anticipa dalle curve base a quelle avanzate il movimento delle gambe e della tavola con la rotazione del busto; è uno stile applicabile indipendentemente dal raggio di sciancratura della tavola e che consente a chi ci segue di prevedere meglio le nostre traiettorie.

FRONTSIDE:
• Corpo in linea con la direzione degli attacchi (quindi, dei piedi)

• Fare attenzione a non piegare il busto verso l’interno lasciando le gambe dritte e perpendicolari al piano della neve: questo impone alla tavola uno scarso angolo di incidenza con la neve stessa

• Il ginocchio posteriore deve premere verso l’interno della curva, quasi a separarsi dall’anteriore: non deve premervi contro, altrimenti si deteriora l’equilibrio e la possibilità di ammortizzare le sollecitazioni del terreno

BACKSIDE:
• Tenere il sedere in dentro, sulla tavola, senza “sedersi sulla toilette”; piegare gradualmente le gambe evitando di rimanere con le gambe distese e rigide;

• Per regolare l’angolo di incidenza, provare a tenere con la mano back la lamina della tavola, nelle curve backside, afferrandola nello spazio tra i piedi

ESERCIZI:
• In piedi, sulla tavola ferma, dalla posizione neutra sulle gambe leggermente flesse, alzarsi ed abbassarsi fino a toccare il pavimento angolando bene, senza inclinare solo il busto ma bilanciando il piegamento delle gambe con quello del busto.

• Scendere tenendo una ipotetica sbarra parallela alla tavola.

• Provare gli estremi di angoli (spalle, braccia, ginocchia, anche, etc…) per vedere le variazioni

• Provare, durante la curva backside, a piegare molto le gambe, quasi per sedersi sulla lamina backside o per sfiorare la neve con il sedere (la mano anteriore sfiora la neve insieme al sedere, NON PRIMA!): può essere utile per dare la misura di uno scarso piegamento delle gambe nella curva backside con conseguente mancato assorbimento delle sollecitazioni.
ATTENZIONE: il sedere deve toccare la neve perché ci si piega molto sulle gambe, non perché le gambe sono tese e ci si butta dentro la curva! In quel caso, l'esercizio non serve a nulla e la tavola scappa via.

• Appesantire esageratamente la punta ad inizio curva (quasi per piegarla) e, a metà curva, distendere le gambe portando il peso totalmente sulla coda

• E’ possibile avere un’azione indipendente delle due gambe anche per torcere la tavola: dal backside, ad esempio, se si preme la punta del piede frontale, la punta comincia a scivolare a valle mentre la coda è ancora sulla lamina; si può tentare l’esperimento opposto, sempre per capire le variazioni.

• Per accentuare la rotazione ed essere sicuri di farla nel modo migliore, nel front, provare, oltre ad indirizzare la mano frontale all’interno , a spingere la scapola posteriore (ed il gomito) in alto/indietro

• Per accentuare la rotazione nel back, provare a portare il gomito posteriore sul ginocchio anteriore

• Per accentuare la rotazione nel front, provare a portare la mano anteriore sullo scarpone posteriore

Un canale youtube da studiare attentamente è quello di Marc Cirigliano del quale potete anche comprare il libro

The Fundamentals of Snowboard Carving and Racing

il cui ricavato va in beneficenza.

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