Lidia Trettel Argento GS Mondiali ’99

Lidia Trettel (Cavalese, 5 aprile 1973) è una snowboarder italiana. È stata la prima donna italiana a vincere una medaglia olimpica in questo sport.
Debuttò nella Coppa del Mondo di snowboard nella stagione 1995/96.
Nella stagione successiva ottenne cinque piazzamenti sul podio, suo miglior risultato in carriera, tra cui la prima vittoria nello slalom gigante di Lenggries (Germania).
In quella specialità vinse anche la medaglia d'argento ai Campionati mondiali di snowboard del 1999, dietro ad un'altra italiana, Margherita Parini. Nel frattempo si specializzò sempre più nello slalom gigante parallelo, gara in cui si concentrano tutti i suoi piazzamenti sul podio di Coppa del Mondo dal 1999 in poi, e in cui ha vinto la medaglia di bronzo ai Giochi olimpici di Salt Lake City del 2002.
Inizialmente convocata per Torino 2006, fu al centro di un "giallo" quando Isabella dal Balcon – esclusa dalle convocazioni – fu reintegrata dopo un ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport a scapito della giovanissima Corinna Boccaccini.
La minaccia di un ulteriore ricorso da parte del padre di quest'ultima (che si dissociò dall'iniziativa paterna) spinse la FISI ad escludere Lidia Trettel.

1 Nome , Cognome , anno di nascita , professione , spot abituale e/o preferito . 

Lidia Trettel nata il 5 aprile 1973, maestra di snowboard. 

2 Materiali usati: tavole, attacchi, scarponi, casco, occhiali, abbigliamento.  Uso materiale Burton per quanto riguarda il soft, Tropical Tube e Tomahawk per quanto riguarda l'alpino.  3 Da quanto ti occupi di snowboard hard.  Ho iniziato nel 1992 con la tavola hard e per 14 anni mi sono dedicata solo all'alpino.  Quando ho smesso di fare l'atleta ho cambiato attrezzatura per necessità lavorative e mi sono dedicata al soft e al freestyle.  Il futuro sembra orientato in quella direzione anche se, con l'attrezzatura hard, l'emozione che si prova quando a tutta velocità entri in curva e cerchi di sentire lo spigolo che affonda nella neve e senti che non si sposta di un millimetro dalla traiettoria che tu vuoi fare è davvero incredibile. Peccato che ormai è per pochi.  4 Perché hard.  Hard perchè ai miei tempi c'era solo l'hard.  Non si vedevano in giro altre tavole e comunque lo stile e la tecnica mi piacevano molto già allora.  Con la tavola hard disegnare curve soddisfacenti non è così semplice, è più faticoso a livello fisico e la sensazione delle prime uscite è quella di  un qualcosa di bloccante e rigido.  Ci vuole pazienza e dedizione, doti per lo più estrenee a molti. 5 Cosa pensi delle nuove tecnologie: decamber, rocker, taper, raggi multipli, materiali come il carbonio e il titanal, piastre.  Non ho provato tutto quel che c'è sul mercato, uno perchè le mie "vecchie tavole" (che in realtà sono nuove perchè molte le usavo solo in gara) sono  bellissime e riesco a dominarle bene, due perchè il mio lavoro non mi permette di provarle tutte.  Le mie uscite con l'hard ora sono purtroppo davvero poche, i ragazzi che fanno lezione adesso sono per la maggior parte interessati ai salti e al park.  Io provo ad invogliarli ma l'attrezzatura è difficile da trovare e quindi l'idea si perde nell'aria.  6 Cosa potrebbe aiutare il rilancio dell'hard.  Il rilancio dell'Hard? E' dura, ci dovrei pensare, ma sicuramente non impossibile.  I noleggi che tengano anche attrezzatura hard è un primo passo.  7 Metodi di allenamento.  Il mio allenamento era molto vario.  Non mi fossilizzavo alla palestra e ai pesi ma cercavo di fare un po' di tutto.  Campo sportivo, quindi atletica.  Andavo ad arrampicare per sviluppare la consapevolezza del mio corpo e del mio equilibrio.  Facevo kung-fu per la concentrazione e per la disciplina che questo sport insegna,e non ultima la pazienza di memorizzare le varie forme e di eseguirle più perfettamente possibile.  Bici, mountain bike nei sentieri dei boschi.  Correvo nei fiumi cercando di essere veloce nello scegliere la pietra sulla quale posare i piedi per avanzare per sviluppare agilità e reattività. Passeggiavo in montagna sui semplici sentieri che portano alle cime, per contemplare i luoghi meravigliosi dai quali riuscivo a rubare  molte energie che mi servivano a rendere lucida e serena la mente.  Secondo me è fondamentale che il nostro corpo si abitui il più possibile a cambiare movimenti, deve muoversi a 360 gradi perchè così lo rendiamo  capace di adattarsi ad ogni situazione. Fa bene fare di tutto un po'. 8 Cosa dire a chi inizia. Non dimenticate le protezioni, casco parapolsi ginocchiere e paracoccige, rispettate i tempi e fatevi aiutare da un professionista del settore almeno per le prime volte, guardatevi intorno e godetevi la Neve.  9 E a chi ha già iniziato.  Ponetevi degli obiettivi sempre nuovi, che siano alla vostra portata e state in compagnia.  Lo snowboard è bello anche perchè puoi condividere dei momenti divertenti assieme ad altri ragazzi appassionati di snow.  10 Dicci qualcosa a cui non abbiamo pensato.  Puoi fare snowboard l'inverno, l'estate e anche la notte mentre sogni.  Ciao Ciao Lidia Trettel

Author: admin

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